lunedì 20 luglio 2009

tu chiamale se vuoi...emozioni

è difficile descrivere tutte le emozioni, le sensazioni, gli avvenimenti di questi giorni. L'ultima, in ordine cronologico, è la conclusione della lettura di un libro, In piedi sull'Arcobaleno, di Fannig Flag. Certo non un capolavoro da premio letterario, ne un mancato best-seller, ma un libro molto carino, che ti fa ritrovare il piacere di leggere dopo anni di studio.
Il senso di un post privo di emozioni e avvenimenti a causa del poco spazio (inteso in senso lato) va oltre anche la metanarrazione, ma questa è la libertà di espressione che c'è rimasta, il non dire (ciò che non siamo...).
Ma merita una nota speciale ciò che è successo oggi pomeriggio: ho preso in braccio per la prima volta Christian. Christian è mio nipote, il figlio di mio fratello, ha quattro giorni, da quando è nato l'ho visto già diverse volte, ma mai sveglio e attento come oggi. Non si può descrivere l'emozione che si prova nel cercare timorosamente di far rimanere uniti quel mucchietto di ossi ricoperto di pelle ancora livida che si agita e si scompone, cercando di comprendere la forza di gravità e le leggi della dinamica. Christian ha i capelli neri, lunghi, gli occhi ancora di quel colore blu-scuro-indefinito dei neonati, ma sembra che riescano a guardarti dentro anche se non ti vedono fuori.

Un EUIUA a chi riconosce la citazione!

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